 
In Puglia la pietra sussurra storie e leggende
La più rinomata è forse la pietra leccese. Tuttavia, la geografia della Puglia suggerisce che quella che ammiriamo nelle sculture e negli edifici barocchi di Lecce, così come nel resto del Salento, non sia l’unico esempio di pietra pugliese.
Ogni elemento cavato dalla terra ha contribuito a costruire l’identità culturale e paesaggistica della Puglia. Pensiamo anche soltanto ai trulli di Alberobello, in pietra murgese, alla bellissima Trani e alle sue architetture, anch’esse in pietra, ma diversa dalle prime due. La pietra di Trani caratterizza il territorio a nord di Bari, mentre nella parte più estrema del nord della regione ci si può imbattere nella pietra di Apricena, ricavata dalle rocce del Gargano.
Il vocabolario Treccani, alla voce pietra, cita sia il calcare tufaceo di Trani, sia quello argilloso magnesiaco di Lecce. Ma si tratta solo di materiale per l’interior design e per le sculture urbane, utile insomma per le attività di edificazione? Non è forse, l’elemento pietra, parte fondante del fascino delle località pugliesi, attraversate da canyon e gravine? Non richiama alla memoria miti, leggende e racconti che arrivano da secoli molto lontani, il cui spirito vive ancora?
Pietro è fra gli apostoli più importanti nella storia della diffusione del cristianesimo. Al di là della cultura religiosa, il termine pietra è molto usato nel linguaggio comune e in quello letterario, con svariati significati. La prima espressione che viene in mente è “posare la prima pietra”, parole cui si ricorre quando si inaugura un cantiere o si dà avvio a qualcosa di importante, in senso quindi metaforico.
Le pietre pugliesi raccontano la storia dei luoghi, il rapporto con l’Oriente di alcuni centri come Otranto, gli assedi subiti, quelli evitati. Le pietre sussurrano, bisogna saperle ascoltare. Proprio da Otranto è possibile raggiungere le rovine del Monastero di San Nicola di Casole, risalente forse al 1098. Vi si può arrivare percorrendo un sentiero ancora ricco di pietre antichissime. Se si ha la pazienza di porsi in una condizione di ascolto spirituale, ci si rende conto di quanta memoria custodiscano quelle pietre.
Restiamo a Otranto (è la meta, con Santa Cesarea e Castro, di un Day Trip disegnato da Rosy Smart City Tours). Una tour leader esperta vi guida nella bellissima cattedrale romanica con la cripta. Costruita nel 1088, la Cattedrale di Santa Maria Annunziata è una perfetta fusione di elementi bizantini, romanici e gotici. Il rosone, realizzato durante il Rinascimento, è formato da sedici colonnine in pietra leccese. In pietra calcarea sono anche i pezzi che compongono il Mosaico Pavimentale, con l’albero della vita. Due scalinate conducono nella cripta dell’XI secolo. Sarà la guida a trovare per voi le strade della storia, in un luogo così suggestivo.
Di pietra è il volto fascinoso di Santa Cesarea Terme. La Torre del Belvedere, finita di restaurare nel 2013, sorge a 110 metri sul livello del mare. Sembra sia stata costruita nel XVI secolo per difendere la città dalle aggressioni dei saraceni. Le pietre con le quali è stata eretta (è alta otto metri) sono irregolari per forma e dimensioni; in cima si apre una finestrella che serviva per gli avvistamenti. Con un po’ di concentrazione si può riuscire a immaginare le voci, i messaggi dei guardiani mentre avvistavano le navi nemiche. La costa di Santa Cesarea è alta e frastagliata. Le grotte che si aprono nella roccia custodiscono segreti millenari.
Si dice che nelle notti in cui il vento soffia forte e il mare è in tempesta, figure femminili (streghe) si lascino andare a canti e danze, nelle grotte del Salento. Secondo la leggenda, è molto pericoloso avvicinarsi a quelle cavità: le streghe portano via chiunque osi disturbarle.
Infine, a Castro sembra ci fosse anticamente un monumento dedicato ad Atena, realizzato in pietra leccese, da abili scultori. Forse Virgilio pensava a Castro quando scrisse del primo approdo di Enea e dei profughi troiani sulle coste pugliesi. Di sicuro questa terra è una sconfinata fonte di immaginazione, per chiunque la visiti.
 
				  	 
       
          
          
          
          
         