La Focara di Novoli, rito del fuoco tra sacro e profano

Avete mai assistito all’accensione di una piramide di oltre venti metri accompagnata dallo spettacolo delle danze, dei canti e dei fuochi pirotecnici? Descritta così, la Fòcara di Novoli sembra rimandare ad antichi riti tribali. In effetti, l’evento che, ogni anno, attrae nel Salento molti turisti si colloca a metà strada tra il sacro e il profano.

Nel 2022 la Fòcara aveva ricevuto il patrocinio del Ministero della Cultura. Per il 2023 il Ministero del Turismo ha assegnato dei fondi speciali al Comune di Novoli, per la realizzazione della festa. Non si tratta di un sostegno economico, piuttosto del riconoscimento del valore storico e culturale dell’evento.

Attorno alla pira dedicata a Sant’Antonio Abate, patrono di Novoli, si snoda una serie di iniziative collaterali: si va dalla presentazione delle eccellenze dell’enogastronomia locale agli appuntamenti musicali. Il programma è ricco e copre un arco temporale ben più lungo della giornata in cui la Fòcara di Novoli viene accesa.

La prima fascina del falò (circa novantamila in totale) viene posata in piazza Tito Schipa con un mese di anticipo, in concomitanza con la Festa della Vite, mentre la pira comincia a prendere forma dopo il 6 gennaio. A costruirla sono persone con una certa prestanza fisica. Ci vuole forza per arrampicarsi sulle scale, fino in cima (dove viene sistemata l’effige di Sant’Antonio Abate), e senza dubbio equilibrio per non cadere. Sembra che il Falò di Novoli sia il più grande del bacino del Mediterraneo. Quest’anno la Festa del Fuoco, altro modo per definire l’evento, si tiene il 16 gennaio.

La Fòcara viene accesa alla presenza dei residenti (autorità comprese) e dei turisti, in un’atmosfera assai particolare. Sicuramente è un evento molto partecipato, unico nel suo genere. La grande quantità di cenere che si sparge nell’aria è simbolo di purificazione. Le faville che si stagliano fugaci nel cielo di Novoli sono bagliori che illuminano tutta la notte. Il fuoco si spegne solo dopo diverse ore.

Quest’anno, alla base della pira celebrativa, dieci immagini fotografiche raccontano la storia di questa tradizione che si ripete ormai da oltre un secolo. Questo culto è stato in realtà ufficializzato nel 1664, anno in cui il Santo fu dichiarato patrono della città di Novoli.

Un percorso di Rosy Smart City Tours può essere l’occasione giusta per assistere al rito antichissimo che unisce i salentini e affascina i viaggiatori e i turisti. C’è un’ampia possibilità di scelta tra i diversi tour, e uno spazio speciale è, come sempre, riservato all’enogastronomia salentina.

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