Carnevale in Puglia, tra pasticciotti e pane gallipolino
In Puglia si festeggia il Carnevale valorizzando le antiche tradizioni e gustando delizie dolci e salate. Il divertimento è naturalmente assicurato. Tra le manifestazioni più frequentate, percorrendo la regione da nord a sud, il Carnevale di Manfredonia, quello (molto famoso) di Putignano e l’altrettanto noto Carnevale di Gallipoli. In realtà, le maschere sfilano anche in altri centri della Puglia.
Il Carnevale di Locorotondo, quello di Massafra, l’evento di Molfetta e quelli di Morciano di Leuca e di Aradeo non hanno niente da invidiare, rispetto al divertimento, alle altre più celebri feste che si tengono in Puglia.
La manifestazione di Morciano di Leuca (in provincia di Lecce) è dedicata soprattutto ai più piccoli. Le date da memorizzare, in questo caso, sono il 12 e il 21 febbraio, mentre nella vicina frazione di Barbarano del Capo la festa si accende di luci e colori nella giornata di domenica 19 febbraio.
Altra località, altra festa: siamo a Mesagne, qualche chilometro più a nord di Lecce, precisamente in provincia di Brindisi. Qui si tiene un carnevale ironico e anche un po’ dissacrante, come da tradizione. Con i suoi carri, Mesagne celebra usi e costumi della Puglia. Le maschere tipiche, come Grappolino e Pizzica Pizzica si accostano ad altre figure. C’è un incontro con altri personaggi, appartenenti al folclore di Massafra (in provincia di Taranto). Per le strade delle città in festa si celebra anche la creatività gastronomica pugliese. È un trionfo di dolci di ogni tipo, con le chiacchiere in cima alla classifica di gradimento, di adulti e bambini.
Nella Murgia barese il Carnevale di Putignano è un evento storico. Si tratta di uno dei più antichi del mondo. Le sue origini risalgono al 1394. Una festa medievale, dunque, che attrae visitatori da tutta l’Europa. Tra riti inossidabili e delizie golose, il Carnevale di Putignano sparge coriandoli e allegria per le vie della città.
Comincia in qualche modo il giorno di Santo Stefano (alle cui reliquie la città è legata) e prosegue per tappe, una delle quali è La Campana dei Maccheroni: nelle fasi finali della festa, i partecipanti sono invitati alle ultime scorpacciate e alle ultime danze, prima della Quaresima. Semel in anno licet insanire (una volta all’anno è lecito impazzire), insegnano i latini. Il Carnevale nasce proprio nella cultura romana, secondo alcuni addirittura all’epoca di Romolo. Si chiamavano Lupercalia ed erano riti pagani che si svolgevano in onore del dio Fauno.
È possibile trovare una traccia importante di quei riti nel Carnevale di Gallipoli, in provincia di Lecce. Qui le celebrazioni cominciano a gennaio, con il rito del fuoco dedicato a Sant’Antonio Abate. I carri allegorici e le maschere sfilano nelle giornate del 19, 21 e 26 febbraio. Dal borgo antico, la tradizione carnascialesca di Gallipoli è arrivata, all’inizio del Novecento, nel borgo nuovo. La prima sfilata simile a quelle che si possono ammirare oggi risale invece agli anni Cinquanta.
La maschera principale, nel corteo gallipolino, è quella di Tedoro, “lu Titoru”, un soldato che rientra a casa (dove ad attenderlo c’è la mamma Caremma) nel periodo del Carnevale e, per festeggiare, si ingozza di polpette e manzo, al punto di rimetterci la pelle.
Il Day Trip Galatina – Gallipoli organizzato da Rosy Smart City Tours è un’opportunità unica, in questo momento dell’anno. Per conoscere i luoghi e le loro tradizioni, anche quelle legate al Carnevale. Galatina e Gallipoli hanno da offrire tanto, anche da punto di vista culinario, tra pasticciotti, frise, pucce e il pane tipico gallipolino.