Le maschere, i dolci e la festività ebraica Purim

Mancano pochi giorni alla festività dei Purim. Cade il quattordicesimo giorno del mese di Adar (febbraio-marzo). Quest’anno, il popolo ebraico dà voce alla gioia e alla spensieratezza tra lunedì 6 e mercoledì 8 marzo. In quelle date, si ricorda e si festeggia una tragedia evitata: lo sterminio degli ebrei ordito dal primo ministro del re persiano Assuero. Gli storici sono concordi nel ritenere che il nome Assuero identifichi Serse I, figlio di Dario, il cui regno iniziò nel 485 a. C. per terminare nel 465.

È il racconto contenuto nel libro biblico di Ester, seconda consorte di Assuero e salvatrice del suo popolo (secondo l’interpretazione più diffusa della festività), ad aver consentito che le vicende celebrate nei giorni dei Purim potessero giungere fino a noi. Nel testo di Ester, la parola pūrīm, plurale di pūr è l’equivalente dell’ebraico gürāl. Significherebbe “sorte”, al plurale “sorti”. Il termine, in ogni caso, deve essere stato mutuato da un’altra lingua, poiché non sarebbe un vocabolo ebraico (come riporta l’enciclopedia Treccani).

Che cosa si festeggia, esattamente? In sintesi, Aman, primo ministro di re Assuero/Serse I, e nemico giurato degli ebrei, ottenne (presumibilmente intorno al 478 a. C.) di realizzare il loro sterminio in una data estratta a sorte (il perché del nome della ricorrenza). La regina (di origini ebraiche), con l’aiuto di Mardocheo, suo cugino e consigliere, riuscì a sventare il piano criminale. Gli ebrei quindi festeggiarono, dando vita alla ricorrenza Purim, riccamente celebrata ancora oggi.

Questa è la ricostruzione che si trova nella Bibbia; chi non la accoglie avanza altre spiegazioni e presenta la festività in modo differente, per esempio come un “calco” della festa persiana dell’anno nuovo.

In tutte le comunità ebraiche, in ogni caso, in occasione dei Purim, si banchetta, ci si scambia i dolci tipici della tradizione e si dà una mano alle persone in difficoltà economica. Per i bambini si organizzano eventi speciali, giocosi, sfilate in costume. Tra gli adulti è consentito consumare vino. I giorni Purim sono un vero e proprio trionfo di colori. Caratteristica, questa, che avvicina la ricorrenza al Carnevale.

Prima di Purim si fa un giorno di digiuno, per poi dedicarsi alle prelibatezze che accompagnano la festa. Gli hamantash, per esempio, sono biscotti ripieni di marmellata (oppure miele, semi di papavero) a forma triangolare chiamati anche orecchie di Aman. Buonissimi sono anche i kreplach, gnocchi ripieni fatti con acqua, farina e uova e farciti con carne macinata, purè di patate o altri ingredienti.

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